< Back to 68k.news IT front page

Europee, la melina dei leader Tutti aspettano Meloni: Tajani candidato, Salvini no. Schlein media, Renzi si ferma

Original source (on modern site) | Article images: [1]

di Claudio Bozza

Il risiko verso Bruxelles. La premier capolista ovunque: la sorella Arianna non ci sarà. Il capo della Lega fa la stessa scelta di Conte. Bonino in pista, ma senza l'ex premier

«Ho visto lei che candida lui, che candida lei, che candida me… Mon amour, amour, ma ti candidi tu?». Il tormentone di Annalisa sembra essere la metafora perfetta per raccontare anche gli intrighi dietro le quinte per le candidature alle Europee. E stavolta più che un balletto è diventata una vera e propria melina. Perché quasi tutti i leader stanno aspettando la discesa in campo ufficiale di lei, «Giorgia», la premier. E il resto, sia in campo «amico» che «nemico», avverrà a cascata. Spiegato in maniera semplice: Antonio Tajani di Forza Italia e la dem Elly Schlein attendono Meloni, mentre il leghista Matteo Salvini sembra avere già deciso di non candidarsi in prima persona, che poi è la stessa strategia scelta di Giuseppe Conte per il M5S. L'«azionista» Carlo Calenda prende tempo. Mentre Matteo Renzi, dopo aver incassato l'accordo tra Italia viva e +Europa (con Emma Bonino in pista) per ipotecare il superamento del 4%, potrebbe limitarsi a fare solo campagna elettorale: «Serve serietà, chi si candida poi vada a Bruxelles», sono le sue parole che fanno capire il retromarcia sulla sua candidatura.

Ma per capire l'effetto «a cascata» bisogna partire dalla cima della montagna. Giorgia Meloni, a meno di improbabili colpi di scena, sarà la capolista di Fratelli d'Italia in tutte le circoscrizioni. Il termine per la presentazione delle liste è il 1° maggio. La premier dovrebbe annunciare la sua candidatura il 28 aprile, a Pescara, dove chiuderà la conferenza programmatica di Fratelli d'Italia. Quella di Meloni sarà una campagna «pragmatica», senza comizi di piazza a tappeto, per rilanciare il seguente messaggio: «A Palazzo Chigi sto facendo quello che avevo promesso, confermatemi la forza per continuare a governare così». Non a caso, i maxi manifesti che già campeggiano ovunque hanno uno slogan eloquente: «Con Giorgia. L'Italia cambia l'Europa».

Meloni è sì consapevole che Fratelli d'Italia continua a veleggiare sopra il 27%, ma sa altrettanto bene che il suo nome è un valore aggiunto, decisivo per rafforzare questa base di consensi. Non correrà invece sua sorella Arianna: «Nonostante tutti i rumors, non è mai stata in campo», è il messaggio ribadito da Via della Scrofa.

Anche il leader di Forza Italia Tajani ci metterà la faccia in prima persona. Perché tutti i sondaggi commissionati dagli eredi di Berlusconi confermano che il volto del ministro degli Esteri, e la sua posizione atlantista, è una carta che consente di intercettare voti in più.

Più complicata è invece la partita di Salvini. Secondo più proiezioni, la Lega eleggerebbe solo 7 eurodeputati invece dei 28 conquistati grazie al boom del 34% di 5 anni fa. Il leader del Carroccio annuncia già una campagna martellante sul territorio, città per città dove si vota anche per le Comunali, che poi è la strategia opposta a quella di Meloni. Non candidandosi in prima persona, Salvini potrebbe essere poi meno esposto nel caso in cui le Europee non dovessero andare poi così bene.

Anche la segretaria del Pd si sta muovendo in un campo minato. E anche lei aspetta la mossa di «Giorgia». Per Schlein vale la «strategia Tajani»: il nome della leader, in alcuni territori, potrebbe essere un valore aggiunto. Ma le vere insidie, come al solito, per Schlein arrivano dal «fuoco amico»: correre da capolista in tutte le circoscrizioni toglierebbe spazio a diverse «donne democratiche», con diverse aspiranti candidate già uscite allo scoperto con critiche anche feroci. È possibile quindi che la leader del Nazareno scelga di correre solo al Centro e nelle Isole, per cercare un punto di mediazione. Le liste per Bruxelles saranno presentate e votate alla direzione nazionale del Pd, che si riunirà domenica.

Una melina con marcature a uomo/donna che non si era mai vista finora, nella corsa per Bruxelles, dove vale il proporzionale puro. Ma l'arbitro sta per fischiare l'inizio e gli allenatori devono comunicare le formazioni.

La newsletter Diario Politico

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di politica iscriviti alla newsletter "Diario Politico". E' dedicata agli abbonati al Corriere della Sera e arriva due volte alla settimana alle 12. Basta cliccare qui.



Corriere della Sera è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.

19 aprile 2024 (modifica il 19 aprile 2024 | 13:25)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

< Back to 68k.news IT front page