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Emilia Romagna, imprese in calo nel primo trimestre 2024: l'indagine di Unioncamere

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Bologna, 30 aprile 2024 - Sono sempre meno le imprese registrate in Emilia-Romagna nei primi tre mesi del 2024. In base al lavoro di analisi effettuato da Unioncamere sui dati del registro imprese delle camere di commercio, a marzo 2024 sono ben 1.259 le attività in meno rispetto al 31 dicembre 2023. Nel dettaglio, ecco come cambia il trend delle imprese sul territorio relativamente a qualunque ambito, a cavallo dei due anni.

Cessazioni e iscrizioni

8.532 iscrizioni e 9.788 cessazioni, per un numero di imprese registrate in Emilia-Romagna che cala di ben 1.259 unità rispetto al 31 dicembre 2023. Questo il risultato finale dell'indagine effettuata da Unioncamere, che ha evidenziato come il saldo attuale delle imprese abbia un'ampiezza che non arriva alla metà di quello registrato negli anni precedenti al 2020.

Dal 1° gennaio 2024, per i primi tre mesi, ogni giorno prendono vita mediamente 94 imprese per un tasso di natalità pari all'1,9%, di fatto invariato rispetto ai primi tre mesi del 2023. Le cessazioni, invece, superano in media le 107 al giorno e sono in chiaro aumento rispetto allo scorso anno. I valori di iscrizioni e cessazioni danno come esito un tasso demografico del 0,29%, più contenuto rispetto ad altre regioni come Piemonte (-0,46%) e Veneto (-0,32%).

Il settore primario

Agricoltura, silvicoltura e pesca hanno registrato un saldo del -1,4% in negativo, per una quantità totale di 729 imprese in meno rispetto al 31 dicembre 2023. Si tratta del più ampio margine in negativo registrato nel primo trimestre degli ultimi quattro anni. Le variazioni in questione sono dovute alla difficoltà delle piccole imprese comune a livello europeo, per quanto riguarda l'agricoltura, e agli effetto dell'aumento del costo del carburante e dei mutamenti ambientali, per quanto concerne invece silvicoltura e pesca.

Nell'industria

Differente il caso del settore secondario. Nell'industria, infatti, si registra un saldo negativo di -241 imprese rispetto al periodo precedente, che si rivela essere il più alto dal 2021. Tra i micro-settori della manifattura, solo quello riguardante la riparazione e la manutenzione delle macchine ha aumentato il proprio numero delle imprese iscritte dello 0,8%. Negli ultimi anni, nel settore secondario, sta avendo luogo un importante processo di concentrazione aziendale, ovvero un raggruppamento di diverse strutture che incide fortemente sul calo del numero totale delle attività ma permette un indebolimento della concorrenza.

Da sottolineare la riduzione delle imprese nell'industria della moda (-1,4%), nella fabbricazione dei macchinari e delle apparecchiature nca (-1,4%), nell'industria del legno (-1,8%) e in quella alimentare (-0,6%).

In ambito costruzioni, il primo trimestre 2024 registra una differenza sostanzialmente nulla tra iscrizioni e cessazioni (-19), mentre due anni fa il tasso demografico era di +0,7%. Saldo positivo per le imprese attive nelle ristrutturazioni e nei piccoli interventi (+0,2%), mentre negativo per quanto riguarda il numero delle imprese di costruzione degli edifici (-0,4%).

Nei servizi

Per il complesso dei servizi il saldo del numero delle imprese è di -255 unità, pari a un valore di -0,1%. Il dato più significativo risulta essere quello del settore del commercio all'ingrosso e al dettaglio e della riparazione di autoveicoli e motocicli. Si parla di un passivo di 736 unità, in netto peggioramento rispetto al medesimo periodo del 2023.

La tendenza negativa mantiene valori simili sia per il commercio al dettaglio (-398 imprese, -0,9%) sia per il commercio all'ingrosso (-378 unità, -1,1%), per quello che è il risultato più pesante dal 2020 ad oggi. Differente il discorso per quanto riguarda il numero di imprese operanti commercio e la riparazione di autoveicoli e motocicli, in crescita per la prima volta dal 2019 (+40 unità, +0,3%). Segno negativo anche per il trasporto e il magazzinaggio (-79 unità, -0,6%), dove in forte calo è solo il trasporto terrestre (-97 unità, -0,9%).

Si registra una flessione anche per quanto riguarda le altre attività dei servizi (-40 unità, -0,2%), dove a diminuire sono in particolar modo i servizi alla persona e di riparazione computer e beni per uso personale. Trend negativo per le imprese della ristorazione (-98 unità, -0,3%), positivo invece per quelle dell'alloggio (+81, +1,5%). 

In aumento le attività professionali, scientifiche e tecniche, con 108 unità in più rispetto all'ultimo periodo del 2023, soprattutto per mezzo della crescita delle imprese di direzione aziendale e consulenza gestionale (+84 unità). Crescita sostanziale anche nel settore del noleggio, delle agenzie di viaggio e dei servizio di supporto alle imprese (+102 unità, +0,7%, valore più alto dal 2018) e nelle attività finanziarie e assicurative, aumentate dello 0,8%.

Andamento in forma giuridica

Crescita di 862 unità per quanto concerne le società di capitale, per un numero aumentato dello 0,7%, mentre diminuiscono dell'1% le società di persone, a causa in particolare della normativa sulle srl semplificate, e dello 0,5% le ditte individuali. 92 unità in meno, invece, nell'ambito inerente alle cooperative e ai consorzi.

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