< Back to 68k.news IT front page

I ragazzi giustizieri ispirati da "To catch a predator": adescavano pedofili in chat per poi seviziarli, condannati dal giudice

Original source (on modern site) | Article images: [1]

Tre ragazzi adescavano su una chat dei gay o dei pedofili, e poi li punivano. A modo loro. Li riempivano di botte e gli portavano via tutto quello che potevano. Tanto era difficile che i malcapitati si prendessero la briga di denunciarli. L'idea ai tre - due di 19 e 20 anni, e uno di 15 - era venuta guardando su Youtube To catch a predator, la serie tv americana che si proponeva di arrestare presunti maniaci sessuali attraverso internet. Lo show, mandato in onda dalla Nbc a partire dal 2004, aveva avuto un successo clamoroso. Ma non era finito bene. E anche i tre ragazzi non sono finiti bene: il tribunale di Treviso ha appena condannato i due maggiorenni a sei anni. Il programma americano, invece, è stato chiuso. Ma c'era una sostanziale differenza fra le due vicende: il docu-reality di Chris Hansen era realizzato in collaborazione con la polizia.

Erano agenti quelli che si fingevano adolescenti di 13 anni per attirare il malintenzionato nella casa dell'ipotetica vittima. Lì ad aspettarla però c'era Chris, il conduttore dello show: prima una breve intervista, senza andar troppo per il sottile, e poi interveniva la polizia per compiere l'arresto a favore di telecamere. I tre baby-giustizieri, tutti di Vedelago, provincia di Treviso, invece se ne guardavano bene dall'avvisare la polizia o i carabinieri. Andavano su una chat, si fingevano gay e cercavano qualcuno da adescare.

Quando qualcuno cadeva nella rete gli davano l'appuntamento in un casolare abbandonato, sempre lo stesso, un rustico di campagna con le mura screpolate e le stalle vuote. Lo conciavano per le feste e lo rapinavano. In poco tempo ne avevano già trovati otto. Una figata quell'idea dello show americano. Ma all'ottavo sono arrivati i carabinieri.

Alla stazione di Castelfranco Veneto dell'Arma era arrivata una segnalazione: qualcuno diceva che succedevano cosa strane in una cascina. Così una pattuglia è andata sul posto. Vedono uscire un ragazzo che inforca una bicicletta e parte a spron battuto. I carabinieri lo fermano per un controllo, quello è nervoso. Troppo nervoso. Dice che sta andando a fare un prelievo a uno sportello automatico. E allora se lo portano dietro e vanno dentro a vedere. Steso a terra c'è un uomo, con le mani e i piedi legati e il nastro adesivo stretto sulla bocca.

Il più giovane dei tre ragazzi gli sta seduto sopra per impedirgli qualsiasi movimento, mentre l'altro lo tiene sotto la minaccia di uno storditore elettrico. I carabinieri liberano la vittima, un impiegato di 48 anni, e bloccano i due carcerieri, che erano armati di due coltelli di 8 e 9 centimetri e di un laser. Il terzo, che stava andando via in bicicletta, nascondeva nelle tasche denaro contante, oltre a un bancomat e alle chiavi della macchina della persona aggredita. Non ci mettono molto gli inquirenti a mettere insieme tutti i tasselli della storia. I ragazzini insistono a dire che cercavano solo pedofili da punire. I militari trovano tutte le 8 vittime: di queste quattro ritirano la denuncia, e due non la formalizzano neanche. Ma la cosa che fa più effetto è che la loro idea l'abbiano presa dalla tv.

La serie To catch a predator ha avuto un successo incredibile, ma una vita non troppo lunga. Solo negli States ha catturato l'interesse di 40 milioni di americani, con una media di 11 milioni di spettatori per episodio. Ha portato all'arresto di oltre 200 uomini e ha dimostrato che i bambini possono essere vittime anche delle persone più insospettabili. Ha cominciato ad andare in crisi perché era diventata così famosa che la gente ormai non ci cascava più.

Dopo tre anni, nel 2007, ha cominciato a diradare le puntate. Poi è arrivato nel 2008 il suicidio in diretta del giudice Louis Conradt, scoperto a scambiare conversazioni intime con un tredicenne, impersonato in realtà da un poliziotto. Il finto ragazzino gli ha dato appuntamento a Murphy, in Texas. Lui non ci è andato, ma la polizia con i cameramen e i giornalisti dello show al seguito, si è recata a casa sua, a Terrell, Texas, con un mandato d'arresto. Resosi conto di essere stato incastrato, Conradt si è tolto la vita sparandosi un colpo in testa, proprio mentre i poliziotti e la troupe dello show, che ha filmato tutto, stavano entrando nel suo appartamento.

La famiglia di Conradt ha fatto causa alla Nbc chiedendo 105 milioni di dollari di risarcimento. La causa è stata risolta in via extragiudiziale. Ma la trasmissione è stata cancellata dal palinsesto. Chris Hansen, invece, ha divorziato dalla Nbc e ha continuato la sua lotta contro i predatori, producendo programmi tutti suoi. Ha vinto otto Emmy Awards e un'infinità di premi per giornalisti. Non molla mai. Li insegue ancora dappertutto. Assieme alla polizia, però.

< Back to 68k.news IT front page