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Gli "amanti diabolici" e l'omicidio di Carlo La Duca: ergastolo per la moglie e l'amico

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Ergastolo, è questa la decisione della prima sezione della Corte d'Assise per i così detti "amanti diabolici", ovvero Luana Cammalleri e Pietro Ferrara, accusati dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere di Carlo La Duca, marito della prima e miglior amico del secondo, sparito nel nulla a gennaio del 2019 da Cerda. 

La sentenza è stata emessa dal collegio presieduto da Sergio Gulotta (a latere Monica Sammartino) e i giudici hanno accolto le richieste della Procura, rappresentata dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dai sostituti procuratori Alfredo Gagliardi e Luisa Vittoria Campanile, che per i due imputati avevano invocato la massima pena, peraltro nel giorno di San Valentino. Cammalleri e Ferrara, difesi dagli avvocati Giovanni Marchese e Accursio Gagliano, hanno sempre respinto le accuse.

Sogni, bugie e perversioni dietro l'omicidio: "Mi appare come un santo per farmi pentire"

Secondo la ricostruzione dei pm, i due si sarebbero sbarazzati di La Duca, anche se per un motivo mai veramente chiarito (l'uomo, infatti, non sarebbe stato un ostacolo alla loro relazione, visto che lui stesso frequentava alla luce del sole un'altra donna). Ferrara sarebbe stato per l'ultimo a vedere in vita la vittima, di cui non sono mai stati trovati i resti, il 31 gennaio di cinque anni fa, mentre la donna avrebbe seguito con la sua macchina l'auto del marito fino a via Minutilla, a Cardillo, dove era stata ritrovata completamente ripulita.

"La scelta che ha fatto lui": video e intercettazioni dietro gli arresti

Una storia quella di La Duca che suscitò molto scalpore perché furono proprio la moglie e l'amante, poi arrestati per il delitto, ad andare in televisione per lanciare appelli con l'obiettivo di ritrovarlo, mostrando dolore e preoccupazione che, secondo la Procura, non avrebbero mai provato. In prima battuta, peraltro, gli investigatori non si erano accorti della relazione sentimentale tra gli imputati, che invece era venuta fuori soltanto riascoltando delle intercettazioni. Che svelarono tutta una serie di retroscena, come ad esempio che i due parlando di La Duca avrebbe usato il passato, lo avrebbero insultato - lo chiamavano "la bestia" - e anche che Cammalleri avrebbe ripetutamente sognato il marito e le sarebbe apparso "come un santo, come un angelo che mi vuole fare sentire in colpa".

La scomparsa e il dolore finto in tv: "Aveva debiti e andava a prostitute"

La donna si è difesa sostenendo di non entrarci nulla con la sparizione del marito, che pure aveva accusato di essere violento e di frequentare prostitute, spiegando che lui quella mattina avrebbe incontrato altre persone e che sarebbero state queste a sbarazzarsi di lui: "Quel giorno - ha detto l'imputata ai giudici - l'ho seguito, ha incontrato tre persone su una macchina grossa e scura... Ho sbagliato a non dirlo prima e ne sto pagando le conseguenze in carcere". Era stato infatti soltanto grazie a degli accertamenti molto complessi svolti dai carabinieri con i tabulati telefonici che si era scoperto che la donna quel giorno aveva seguito il marito in macchina perché lei aveva raccontato tutt'altro. "Avevo promesso a Pietro (Ferrara, ndr) di non dirlo perché altrimenti si sarebbe scoperta la nostra relazione. Avevamo paura di essere sospettati, di quelle tre persone che Carlo aveva incontrato e che non sapevamo chi fossero...".

L'imputata: "Non c'entro nulla, ha incontrato altre persone"

Ferrara si è difeso anche lui delle accuse: "Eravamo amici, certo i rapporti si erano un po' incrinati nell'ultimo periodo perché Luana mi aveva raccontato delle violenze e delle perversioni che lui la costringeva a subire, ma non avevo alcun motivo per ucciderlo. Non sono stato io", aveva detto in aula. Aveva riferito che "Luana quella mattina aveva deciso di seguire il marito" e "glielo aveva suggerito il suo avvocato perché si stava separando da Carlo e lui non le dava quasi nulla, voleva scoprire se aveva una relazione".

L'imputato: "Era violento con lei, ma non l'ho ucciso io"

Ma, come detto, la vittima aveva già una relazione con un'altra donna, proprio perché il suo matrimonio era naufragato e di questo rapporto sapevano tutti. "Poi - aveva proseguito Ferrara - ha visto che Carlo incontrava tre uomini che non conosceva, si è spaventata ed è tornata indietro. Di pomeriggio mi ha raccontato l'accaduto e sono stato io a consigliarle di non parlarne con i carabinieri. Ora mi rendo conto che ho sbagliato a dirle questo, ma avevamo paura, non sapevamo chi fossero quelle persone e Luana viveva comunque sola con due bambini...". 

 

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