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Sovraffollamento carcerario, Canton Mombello la maglia nera d'Italia: il numero dei detenuti è tre volte superiore alla norma

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diLuca Goffi

In Italia ne 2024 i detenuti che si sono tolti la vita sono 32, trend in  crescita e collegato direttamente all'eccessivo sovraffollamento delle strutture

Oltre l'emergenza. Il sovraffollamento carcerario è una costante del sistema detentivo italiano ed è uno dei fattori che incide sull'alto tasso di suicidio in prigione. 

Nel 2024 a livello nazionale i detenuti che si sono tolti la vita sono 32, questa la denuncia della garante delle persone private della libertà di Brescia, Luisa Ravagnani, e dell'Unione delle Camere Penali Italiane. Il trend in netta crescita è allarmante perché «la media di 4 suicidi a settimana è cresciuta a causa di un pericolosissimo effetto emulativo» dichiara Andrea Cavaliere di UCPI. Stando allo studio dell'associazione Antigone, il carcere Nerio Fischione di Brescia è la maglia nera italiana per il sovraffollamento con il 209,3% rispetto alla capienza consentita. E i problemi sono ancor più radicati: «Nell'area trattamentale di Canton Mombello ci sono 5 educatori (sugli 8 previsti) per i 330 detenuti. A Verziano c'è un educatore per tutti i 120 detenuti» sottolinea Veronica Zanotti, presidente della Camera penale di Brescia.

Una situazione nota da tempo, pertanto nessun operatore utilizza l'espressione «emergenza carceraria» perché «dura da anni, è una scelta e siamo tutti responsabili» sottolinea Luisa Ravagnani. Evidentemente il costo giornaliero (di 140 euro per ogni detenuto) non garantisce gli standard di vita minimi, inoltre sul sistema gravano i costi dei risarcimenti per i 31 mila casi di ingiusta detenzione ed errori giudiziari che «dal 1991 al 31 dicembre 2023 sono costati circa 1 miliardo di euro» Zanotti.

Quindi la richiesta alle istituzioni per risolvere il problema è «la liberazione anticipata speciale, ossia l'aumento dello sconto già riconosciuto ai detenuti nel 2016 con un anticipo del fine pena» afferma Stefania Amato, membro dell'osservatorio carcere UCPI. Invece non convince l'ipotesi di nuove carceri: «Sarebbe sbagliato l'aumento degli spazi detentivi che ha avanzato la politica, siamo in situazione di emergenza, abbiamo superato livello 2013 pre-Torregiani» aggiunge Amato. Alla luce di questo, la presidente della camera penale di Brescia auspica che nel futuro: «Sia necessario investire sulle misure alternative, il carcere costa».

Una volta risolta la grave contingenza, va ripensata la prospettiva urbanistico-detentiva poiché «è sbagliata, se le persone sono contenute come bestie, si disumanizzano quindi o si tolgono la vita o diventano belve e queste saranno sulle nostre strade una volta finito di scontare la pena» commenta Maria Luisa Crotti, presidente della CPLO delle camere penali della Lombardia Orientale. Per il futuro la speranza degli operatori è riposta «in una politica lungimirante e nell'applicazione adeguata della custodia cautelare il cui uso, oggi, non è sempre opportuno» conclude Amato.

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19 aprile 2024

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