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Milano, scontro in Forza Italia: De Chirico scalzato da Bernardo a Palazzo Marino. Gallera e i suoi pronti l'addio

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diChiara Baldi

Silurato il capogruppo in Consiglio comunale. Gallera: «Chiediamo un intervento del coordinatore regionale Sorte e del segretario Tajani»

Faida in Forza Italia a Milano dove venerdì è andato in scena un colpo di mano come non se ne vedevano da tempo. Almeno da quando, in piena pandemia, l'allora assessore al Welfare Giulio Gallera fu «deposto» in favore di Letizia Moratti. Alla vigilia dell'apertura della campagna elettorale per le Europee — domenica al teatro Manzoni con il segretario Antonio Tajani e l'eurocandidata Moratti — la segretaria cittadina Cristina Rossello con la regia dell'assessore regionale Gianluca Comazzi hanno silurato il capogruppo azzurro a Palazzo Marino.

Al posto di Alessandro De Chirico — 25 anni nel partito di Berlusconi abbandonato in quattro e quattr'otto dopo essere stato «avvertito solo con un comunicato stampa e una telegrafica chiamata» — il ruolo di capogruppo in Comune sarà ricoperto da Luca Bernardo, ex candidato sindaco del centrodestra — perse al primo turno contro Beppe Sala — e da pochissimi giorni approdato in FI.

 Tanti ringraziamenti e una motivazione ufficiosa: il cambio del capogruppo arriva in base al principio di rotazione stabilito dal partito a inizio legislatura che prevede un avvicendamento dopo due anni e mezzo. Ma la spiegazione non convince, anche perché eventualmente Rossello avrebbe dovuto convocare il gruppo e mettere ai voti il nuovo capogruppo. E così le ipotesi si sprecano. 

Da un lato, la cacciata sarebbe dovuta alle posizioni «molto aperte» di De Chirico su diritti Lgbt e droghe: non solo il consigliere — che è molto vicino a Gallera — ha sempre partecipato ai Pride ma si è anche sempre detto favorevole alla liberalizzazione della cannabis. E anche le sue posizioni sullo stadio hanno fatto storcere il naso ai suoi. «Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono gli insulti che ha rivolto alle colleghe di Palazzo Marino in una delle ultime commissioni consiliari». Dall'altra, però, sono in molti nel partito a pensare che Rossello e Comazzi abbiano tentato di azzoppare Gallera.

La «destituzione» di De Chirico ha provocato infatti un effetto a cascata. E proprio l'attuale consigliere regionale ha annunciato la sua «autosospensione» dal gruppo di FI al Pirellone dando a intendere che, se Rossello e il partito non torneranno sui loro passi, si dimetterà. «Trovo allucinante, grave e inaccettabile che un partito che si sta rilanciando, con un atto d'imperio e senza alcuna motivazione, abbia cacciato una persona che in tre anni, in totale solitudine, ha tenuto alta la bandiera di FI a Palazzo Marino», scrive in una nota. E con lui si autosospendono anche altri della sua corrente: la capogruppo in Consiglio metropolitano Vera Cocucci, i consiglieri dei Municipi milanesi Salvatore Locanto, Fabrizio D'Angelo, Laura Schiaffino (che si autosospende anche dal coordinamento cittadino) e Michele Pellegrino. Dal coordinamento cittadino si autosospendono anche Michele Pellegrino e Luigi Santonastaso e molti altri amministratori e coordinatori locali del Milanese lo faranno nei prossimi giorni. «Chiediamo un intervento del coordinatore regionale Alessandro Sorte e del segretario Tajani» spiega Gallera. «Siamo al lavoro con Tajani per ricomporre e evitare che personalità così valide se ne vadano», assicura Sorte.

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19 aprile 2024

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